Riprese fotografiche multispettrali

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Nell’ambito del progetto le indagini multispettrali per immagini fotografiche sono impiegate per ottenere una mappatura per aree omogenee della superficie delle opere. Riprese nel visibile, in Fluorescenza UV, IR fotografico e UV riflesso, sono realizzate con una fotocamera Hasselblad 500 C, dotata di dorso digitale Leaf Aptus 65. Il sistema, gestito da programma LC11 su Mac-Pro, fornisce un’immagine Raw di 57,8 MB. Per consentire la calibrazione delle immagini, ogni ripresa include un set di 8 riferimenti Spectralon Labsphere, in scala dal bianco al nero.

Per l’illuminazione nel visibile e infrarosso sono impiegate 2 lampade alogene da 800 W, mentre per l’ultravioletto, sia in fluorescenza che riflesso, la sorgente è una lampada “Labino” Midlight/lunghezza d’onda UV-A, picco a 365 nm.

Per la ripresa dell’IR si antepone all’obiettivo un filtro 87 Kodak dopo aver rimosso il filtro “taglia-alto” a contatto con il sensore della fotocamera. Per la fluorescenza si usa il filtro KV450 Schott, per l’UV riflesso il filtro 18 A della Kodak, sempre con la fotocamera in assetto da ripresa visibile, ossia senza togliere il taglia-alto dal sensore.

Le immagini nelle varie lunghezze d’onda sono registrate senza alcuna variazione del rapporto d’ingrandimento, e calibrate nel formato Raw e successivamente processate in Tiff. Combinando in Photoshop la ripresa del visibile e quella dell’infrarosso, si ottiene il Falso colore infrarosso; lo stesso procedimento con l’Ultravioletto riflesso fornisce il Falso colore UV.

Un’altra tecnica innovativa, studiata e applicata per la prima volta nel presente progetto, è il Falso Colore IR in microfotografia. Per mezzo di un adattatore, una fotocamera Sony DSC–F717, dotata della possibilità di dislocazione meccanica del filtro “taglia alto”, senza spostamento del campo di ripresa in IR e con messa a fuoco automatica, viene montata sul microscopio ottico binoculare. Si esegue il rimontaggio delle immagini ottenute in Falso Colore Infrarosso con la stessa procedura già descritta. La tecnica, che si applica nelle aree di maggiore interesse, consente ingrandimenti fino a 20X, assicurando un raffronto particolarmente preciso per lo studio della morfologia degli impasti cromatici.

Tutte le immagini multispettrali risultanti, opportunamente confrontate con specifici standard di riferimento, possono fornire informazioni sui materiali presenti in diverse aree della superficie dipinta.